È il senso che per primo
si sviluppa nei mammiferi fin dal periodo della gestazione. I piccoli
di cane e gatto già verso il quarantacinquesimo giorno della
gravidanza iniziano a sentire la parete uterina della mamma, essi
percepiscono le contrazioni e le carezze che il padrone fa sulla
pancia della cagna. Il legame madre cucciolo è talmente forte che
anche gli stati emotivi sono avvertiti come pure l’accelerazione
del battito cardiaco. Questo sembra possa influire sul carattere dei
piccoli che, una volta nati, saranno più o meno timorosi verso gli
stimoli esterni. Una volta nati i piccoli
si muovono verso il caldo della mamma (riflesso di intrusione) e
verso la mammella per succhiare (riflesso di suzione).
Nella maggior parte dei
carnivori la sensibilità tattile è particolarmente accentuata al
muso e questo si verifica anche nel cane e nel gatto. Essi sono forniti di
terminazioni nervose a livello del cuscinetto nasale e alla base
delle vibrisse. Queste essendo rigide non collassano a contatto di
superfici dure e forniscono informazioni sulla posizione del capo in
rapporto a ciò che gli sta intorno. Le vibrisse sono utili anche
nell’oscurità o quando gli animali si muovono in spazi ristretti.
Nel cane abbiamo
i ciuffi sopraciliari che permettono al cane il riflesso protettivo
di chiusura delle palpebre, i baffi che forniscono informazioni
mentre il cane sta annusando, il ciuffo inter-ramale sotto al mento
che serve ad evitare lo sfregamento del capo contro il suolo mentre
l’animale insegue una traccia.
Nel gatto abbiamo
le vibrisse guanciali situate davanti e sotto le orecchie vicine a
ghiandole epidermiche che favoriscono la propagazione del secreto
odoroso quando si sfrega sulle superfici o sulle gambe del
proprietario.
I baffi o vibrisse
possono piegarsi in avanti nell’intento di esplorare o all’indietro
in posizione di difesa.
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