martedì 17 luglio 2012

gatti al lavoro





L'ambiente che facilita l'introduzione del gatto


La situazione ideale è quella di  abituare il gatto un pò alla volta a tollerare quello appena arrivato. Può essere necessario un tempo variabile da poche settimane ad alcuni mesi, l'importante è che al nostro gatto non venga a mancare mai nulla di ciò che ha sempre avuto, le nostre abitudini nei suoi confronti non devono essere modificate così pure le nostre attenzioni. Ci sono gatti pacifici per natura che rimangono indifferenti ai cambiamenti oppure che hanno imparato nel tempo ad avere sempre ospiti in casa, sono questi gatti bravissimi spesso di proprietà di persone che amano raccogliere animali abbandonati e che hanno visto di tutto.
Anche l'ambiente dove vivono i gatti può rendere più facile l'introduzione di un nuovo micio, certamente lo spazio farà la differenza, abitare in una casa con accesso all'esterno è la situazione migliore per il gatto che  organizzerà in maniera libera i tempi dentro e fuori. Vivere invece sempre tra le "quattro mura"porta il gatto a difficoltà superiori di gestione ambientale poichè necessita di fare cose che spesso sono molto ridotte come andare a caccia, giocare e osservare. Si consiglia perciò i proprietari di rendere la casa il più possibile consona alle esigenze del proprio gatto facendo  arricchimento ambientale.
I gatti amano sfruttare la tridimensionalità dello spazio cioè utilizzano molto le altezze,meglio mettere più punti di alimentazione, favorire i luoghi di isolamento, permettere al gatto di avere punti adatti per le graffiature e fornire dei gichi stimolanti l'attività fisica e mentale.

Si tratta cioè di ricreare in casa situazioni che ricalcano il modello esterno dove il gatto può esibirsi liberamente andando su finestre e mensole per poter vedere cosa succede fuori (aperture visive verso l’ambiente esterno), si darà anche la possibilità al gatto di isolarsi dove più desidera e dove si sente più sicuro, spesso si tratta di zone alte della casa che lui stesso preferisce. Si permetterà al gatto di andare in balcone se presente, dove la vegetazione di piante e vasi e mensole favoriranno una immersione nella natura molto gradita! Se esiste il timore che dal balcone il gatto possa fuggire e quindi rischiare di finire in strada si consiglia di chiudere con una rete tutta la parte libera. L'arricchimento ambientale favorisce il benessere dell'animale.

sabato 14 luglio 2012

Quando adottare


Esistono dei presupposti di base che favoriscono l'inserimento del nuovo arrivato. E' più difficile far coabitare un gatto che vive da anni solo in casa con un micio nuovo perchè potrebbe essere stato abituato solo a vedere delle persone e non degli altri gatti fin da piccolissimo.
Il momento migliore per adottare un gattino è quello dell'età di otto settimane circa e questi due mesi di solito vengono vissuti insieme alla mamma ed ai fratelli. Se però per motivi diversi viene adottato dall'uomo in età precocissima con relativo allattamento " a mano", questo gattino sarà ben socializzato all'uomo e non ad altri gatti. Analogo discorso può essere il contrario cioè di un gatto che ha vissuto sempre solo con altri gatti ma mai con l'uomo e sarà perciò inavvicinabile.
Lo sviluppo comportamentale è fondamentale negli animali perchè da esso si evidenzia un futuro comportamento. L'deale è quindi lasciare il gattino fino ai due mesi con la madre, dare la possibilità di frequentare gatti adulti e anche di frequentare le persone.
Ci sono gatti che se non vengono accettati subito dal gatto già presente in casa poi crescendo diventano a loro volta aggressivi nei confronti dello stesso manifestando ad ogni incontro ostilità se entrano in competizione con le risorse quali cibo, spazio e attenzioni dei proprietari. In questi casi si entra nell'ambito specifico della medicina comportamentale che richiede un'accurata indagine e relativa visita comportamentale per capire se esite un conflitto legato ad uno stato ansioso e se esistono di conseguenza delle patologie di partenza dei rispettivi soggetti.

venerdì 13 luglio 2012

Gatti e gatti


Se un gatto adulto vive da anni in un determinato luogo avrà una giornata perfettamente organizzata, lui saprà dove andare e che cosa fare sia dentro che fuori dalla casa o appartamento. In una situazione così stabile di solito non ci saranno grosse problematiche ma l'arrivo di un altro gatto straniero può diventare fonte di preoccupazione o di stress per lui.
Quando arriva un micetto il mondo si scombussola del tutto!! La prima reazione è il soffiare allontanandosi in retromarcia, se impossibilitato alla via di fuga il gatto può anche passare ad attaccare con qualche schiaffo. Alcuni gatti decidono pure di cambiare zona per cui se si vive in appartamento spesso avviene una suddivisione della casa, solo alcuni locali saranno frequentati dal " vecchio gatto "e altri da quello " nuovo". Se invece il gatto ha la possibilità di uscire potrebbe preferire stare sempre fuori o addirittura decidere di traslocare dal vicino.
Che cosa fare? Non esiste una ricetta precisa, sarebbe opportuno fare una introduzione graduale del nuovo gattino che se ne starà in una stanza all'inizio, poi magari si farà affacciare alla porta per vedere che cosa c'è ma sopratutto chi c'è! I due gatti si possono all'inizio vedere attraverso una porta a vetri oppure attraverso una rete tipo zanzariera. Naturalmente tutti soffieranno, il piccolo a volte correrà tranquillo verso l'adulto che regolarmente lo respingerà. Un consiglio utile può essere quello di invertire le due zone abitate dai gatti se vivono solo in casa, cioè se il primo gatto sta in salotto e l'altro in cucina, dopo alcuni giorni si fa il contrario, così ogni gatto sarà costretto a restare nell'ambiente dell'altro fino a riconoscere l'odore di quel posto come suo e quindi ad accettare anche l'odore del gatto estraneo che un po' alla volta non lo sarà più.( continua)

giovedì 12 luglio 2012

Introdurre in famiglia un nuovo micio quando già è presente un altro gatto.


Si dice che il dispetto più grande che si può fare ad un gatto sia quello di portare in casa un nuovo micio! Ebbene alcuni consigli possono aiutare la famiglia e anche i nostri amici gatti.
Il periodo che precede l'adozione viene vissuto di solito dal gattino con la mamma gatta ed i suoi fratellini. In questo fase la madre ha un grandissimo compito da svolgere oltre all'allattamento e allo svezzamento, deve cioè insegnare ai suoi piccoli come diventare dei bravi gatti, come procurarsi il cibo andando a caccia, come esplorare, come giocare ecc...
Il legame che unisce la mamma ai piccoli si chiama legame di attaccamento ma dopo lo svezzamento avviene il distacco dalla mamma e i gattini trasferiscono questo legame di attaccamento all' ambiente dove vivono. Portare un gatto in famiglia ( parlo di un gattino già socializzato alle persone) comporta quindi un cambiamento ambientale notevole, occorrono alcuni mesi perche il micio cominci a conoscere il nuovo territorio e sarebbe opportuno farlo gradualmente mettendolo il primo giorno in una stanza e man mano che il gatto famigliarizza con le cose e lo spazio, aprire la porta e iniziare una seconda stanza e così via. La conoscenza della casa è accompagnata dalla marcatura ambientale e dalla suddivisione delle varie zone di azione del gatto che saranno le aree di gioco, le zone dove ci si alimenta, le zone di eliminazione e le aree per la caccia. Questa  introduzione diventa quindi indispensabile per capire come un nuovo gatto può fare per inserirsi in famiglia se è già presente un altro gatto adulto. (fine prima parte)

martedì 3 luglio 2012

La vista nel cane e nel gatto


Ogni essere vivente per potersi muovere nel mondo ha bisogno di ricevere delle informazioni sulle caratteristiche dell’ambiente che lo circonda.Gli organi sensoriali si sono sviluppati proprio per dare all’organismo la capacità di orientarsi. Attraverso gli organi di senso gli organismi viventi possono orientarsi, vigilare, effettuare la predazione e il ritrovamento del cibo, individuare un luogo dove costruire la tana, comunicare e interagire con i conspecifici.
L'organo di senso più sviluppato nel cane è l'olfatto mentre per  l'uomo è la vista: l'uomo "vede" il mondo mentre i cani e i gatti " annusano " il mondo.
I cani sono dotati di una buona vista, un tempo si pensava che i cani potessero vedere  solo in bianco e nero, in realtà essi vedono anche i colori. Nella retina dei cani ci sono numerosi  bastoncelli che favoriscono la visione in bianco e nero e pochi coni per i colori. Essendo animali predatori vedono meglio all’alba e al crepuscolo con numerosi vantaggi nei confronti dell’uomo nelle condizioni di scarsa luminosità. 
Nel gatto la vista si è specializzata nel fornire la massima efficienza in condizioni di luce scarsa. Il gatto è un predatore notturno quindi è più agevolato nella caccia (alba e tramonto).
La visione binoculare consente una migliore localizzazione della preda.
L’efficienza visiva è il doppio di quella del cane, sembra che sia il cane che il gatto non riescano a mettere a fuoco una immagine se è troppo vicina (<25 cm).

I CANI  E  I  GATTI  NON PERCEPISCONO TUTTI I COLORI CHE VEDONO GLI UOMINI.

Lo spettro visivo dei colori  del CANE è diviso in due tonalità : una va dal violetto al blu- violetto e può distinguere il blu, l’azzurro il viola , l’altra va dal verde giallo e rosso per cui viene vista come gialla.



Il GATTO  non distingue bene la banda dei gialli (giallo-arancio-rosso) che vengono visti come giallo. Vede invece il verde al contrario del cane,vede inoltre l’azzurro, il blu, e il viola.