venerdì 7 dicembre 2012

Il gatto difficile


Ci sono gatti che non riescono a sopportare i grossi cambiamenti ambientali. Passare da una vita esterna ricca di tanti stimoli interessanti a quella chiusa di casa può essere faticoso. Se l'ambiente casalingo è ipostimolante potremmo trovarci con un gatto che crescendo cambia carattere, diventa più agitato verso sera quando tutti sono in casa, tende a correre in modo sfrenato oppure ad aggredire.
Il gatto "difficile" rischia di non essere più tanto amato dai proprietari che ne hanno paura, a volte lo puniscono senza ottenere benefici peggiorando ancora di più la loro relazione.
Come primo consiglio è opportuno non punire il micio, ma aiutarlo attraverso attività che ridirigano la sua agitazione. L’ideale sarebbe che il proprietario dedicasse tempo al gattino coinvolgendolo in giochi e in attività collaborative. Se però attacca, è meglio cercare di ridirigere il suo interesse  utilizzando giochi a distanza in modo che le nostre mani o braccia non siano un bersaglio.
Qualora non fosse possibile lasciarlo uscire all’esterno è necessario fare un corretto arricchimento ambientale.
L'equilibrio emotivo del nostro gatto deve essere tutelato fin dal momento in cui si decide di adottarlo quindi è indispensabile valutare a priori quanto tempo avremo a sua disposizione, quale ambiente dare e se il nostro stile di vita garintisce il suo benessere e le sue necessità.



mercoledì 7 novembre 2012

Chi sono io e chi sono gli altri


Ogni cane ha un'idea precisa di se stesso. Nella famiglia dove vive, il cane sa esattamente come relazionarsi nei confronti degli altri elementi.
Vivendo in quel determinato contesto è in grado di  conoscere anticipatamente chi sono gli altri, quali siano le loro capacità e quali siano le proprie. La vera relazione nasce se si è consapevoli di tutto questo e allora sarà più facile vivere in modo armonioso  perché ognuno ha un determinato ruolo o compito.
Quando si esce dall'ambito familiare, ( es. passeggiata ) possono nascere delle difficoltà in presenza di cani non conosciuti con una diversa rappresentazione di sè perché appartenenti ad nuclei familiari differenti
Per favorire una adeguata rappresentazione di sé al nostro cane, dobbiamo fare in modo che egli si senta sempre il giovane del branco attraverso delle attività che l'adulto, cioè il proprietario, mette in atto davanti a lui per essere considerato tale.
Si parla di attività accreditanti come ad esempio  quella di procurare il cibo, di definire il luogo del riposo, di decidere di uscire in passeggiata, di iniziare un'attività di gioco ed altre. 



domenica 28 ottobre 2012

L'importanza dello spazio


Il cane vivendo in casa con noi impara a restare negli spazi a lui destinati e da noi organizzati.
E' molto importante che i proprietari abbiano la possibilità di gestire adeguatamente tutto il territorio della propria abitazione per non provocare involontariamente conflitti con il loro animale.
La cuccia o il tappeto sono spazi  in cui il cane ha la possibilità di appartarsi stando tranquillo, senza dover per forza interagire con le persone della casa come ospiti, bambini o altri animali.
Oltre a riposare e dormire, qui il cane troverà un luogo sicuro e riparato che gli permetta di vedere cosa succede fuori, ma nello stesso tempo che abbia un'azione rassicurante  quindi anche ansiolitica.
Se decidiamo di far salire il cane sul divano o sul nostro letto è importante fare capire che questi luoghi sono a volte condivisi ma che non gli appartengono. Lo possono fare nei tempi e nei modi indicati dal proprietario stesso. 
Quando un cane occupa per abitudine la poltrona è normale poi che si senta in diritto e dovere di difenderla ogni volta che qualcuno si avvicina. Il proprietario deve riconoscere la sua responsabilità per avere creato questa situazione che spesso provoca attacchi e morsi a volte anche gravi.
Ci sono zone dove spesso il cane si accuccia, come sotto un tavolo o una sedia, spazi che normalmente l'uomo non occupa, occorre stare attenti perchè alcuni soggetti non amano essere recuperati  da lì e la situazione di difesa si può ripetere. Se il cane non vede mai nessuno usare quello spazio potrebbe pensare di avere ottenuto il diritto di restarci.
Cosa fare allora?  Bisogna ogni tanto passare, spostare le sedie e occupare quei luoghi in modo da far capire che questi sono spazi condivisi da tutti. Se invece ci allontaniamo rischiamo di confermare il suo diritto a rimanere. Quando il cane difende in modo troppo concreto alcuni luoghi significa che il proprietario non si è accreditato capace di occupare quelle zone. Il cane  penserà di essere lui  l'adulto di casa con il dovere di difenderle

martedì 2 ottobre 2012

Esperienze positive - Amicizia - Regole


Esperienze positive
Durante il periodo sensibile e della socializzazione il cucciolo impara a conoscere cose nuove che saranno in futuro evocate. Tutto ciò che non non ha vissuto può diventare difficile da affrontare, in futuro non riuscirà a leggere i comportamenti degli altri cani o le diverse situazioni.
Facciamo dunque vivere al nostro cucciolo una vita piena di esperienze positive mentre per il cane adulto si può intervenire e cercare di recuperare instaurando un programma ricco di associazioni positive. L'educazione non nasce dunque nel momento dell'emergenza.

Amicizia
Per vivere pienamente una relazione seria con il nostro cane è importante creare una situazione di interesse nei nostri confronti, se noi agli occhi del cane assumiamo un valore importante egli capirà che certamente è conveniente stare con il suo proprietario.

Regole
Al cane non bisogna imporre nulla di ciò che si deve o non si deve fare, è meglio proporre cose che gli piacciono e che piacciono anche a noi. Dobbiamo favorire condizioni che facciano scoprire al nostro cane che è meglio comportarsi in un certo modo organizzando delle attività che lo portino a preferire comportamenti che noi definiamo educati piuttosto di altri che egli decide in modo istintivo ed autonomo e che non sono corretti.

martedì 4 settembre 2012

Flehmen

Qualche volta il gatto mentre annusa assume un comportamento particolare che viene definito di  Flehmen.
Mentre  cattura gli odori il gatto sta con la bocca aperta in un atteggiamento strano : collo allungato, bocca aperta, naso arricciato, labbro superiore all’indietro. Si mette ad ansimare ed emette una specie di ringhio.

In questo situazione è in funzione “l’organo vomero nasale”, una struttura che collega il naso alla bocca con un’apertura dietro gli incisivi superiori.
Ansimando il gatto pompa l’aria con le molecole odorose informando il cervello del tipo di odore e anche della composizione chimica di ciò che contiene. Questo potrebbe spiegare perchè a volte i gatti rifiutano certi cibi da noi proposti ancora prima di averli assaggiati.
Il flemmare è tipico del gatto maschio quando esamina i genitali della femmina o solo l’odore dell’urina

Annusare il mondo


L'olfatto è senza alcun dubbio il senso più sviluppato e più importante del cane, è un ottimo mezzo per comunicare e favorisce la relazione. Permette  di decifrare i messaggi odorosi lasciati dagli altri cani o animali nel territorio o anche sulle persone stesse.

L'OLFATTO serve al cane per seguire prede, per facilitare il comportamento sessuale , per delimitare il territorio o “marcare”. 
Pare che il cane dopo aver sentito un odore ne conservi la memoria, sapendolo ritrovare in qualsiasi luogo anche dopo molto tempo.
Il cane è in grado di seguire una traccia odorosa fino a 30 giorni di tempo dalla sua emissione.
       L’abilità del cane nel seguire la traccia lasciata da un animale sembra dipendere dalla sua capacità di percepire gli acidi grassi contenuti nel sudore( ghiandole sudoripare) lasciato dai cuscinetti plantari. 
     Gli odori possono essere rilevati sia che siano freschi oppure no. Altre ghiandole che contribuiscono a far riconoscere gli individui sono le gh. dei sacchi anali, le gh. sebacee, le gh. della faccia, quelle della coda e le gh. perineali.

L’olfatto è uno dei sensi più importanti per i cuccioli che fin dai primi istanti di vita si portano vicino ai capezzoli della mamma aiutati anche dai termorecettori (caldo della mammella). Essi per sopravvivere sono guidati dall’odore e dal calore.

E'quindi bene ricordare quanto sia importante lasciare che il nostro cane annusi liberamente durante la passeggiata senza costringerlo a proseguire.
Annusare per il cane è un modo per conoscere le informazoni degli altri ma anche un modo per rassicurarsi ritrovando i suoi stessi odori.
A volte si incontrano per strada proprietari con cani al guinzaglio molto corti che costringono il nostro amico a tenere la testa alta impedendogli quell'attività per lui fondamentale.
L'esplorazione olfattiva deve essere quindi favorita e si può provare ad utilizzare in spazi adeguati il guinzaglio estensibile se non si ha la possibilità di lasciare il  nostro cane in luogo aperto. 

giovedì 23 agosto 2012

L'udito nel cane e nel gatto

L'udito nel cane è un senso molto sviluppato, sente suoni di un'intensità quasi vicina a quella degli ultrasuoni, circa 40mila hertz e può percepire fino a 100mila vibrazioni mentre l'uomo ne può percepire solo 30mila.
La mobilità degli orecchi gli permette di individuare molto bene  la direzione da cui proviene il suono e permette una maggiore efficacia dell'udito. Il cane sa riconoscere i diversi suoni esprimendo per esempio felicità ancora prima di veder arrivare il suo proprietario
Il padiglione auricolare del cane funziona come un radar e si orienta a seconda della provenienza del suono. Il senso dell'udito si è sviluppato molto in relazione alla necessità degli antenati del cane di procurarsi il cibo attraverso la percezione dei suoni provenienti dalle prede lontane.
La grande sensibilità uditiva del cane è rimasta anche nei nostri cani domestici.
 
La comunicazione uditiva vocale serve ai cani anche a trasmettere delle informazioni ad es. di notte dove la comunicazione visiva è più difficile, serve a dare la loro localizzazione.
Brontolii, Ringhi, Guaiti e lamenti, Ululati, abbaio.


L'udito nel gatto: le orecchie del gatto sono molto più sensibili di quelle dell’uomo per questo motivo al gatto non piacciono le case rumorose come la musica ad alto volume, gli elettrodomestici, le urla e le grida. Il gatto è un cacciatore solitario e grazie alla sua grande sensibilità uditiva riesce a sentire gli squittii e i fruscii più deboli dei roditori e degli uccelli che caccia.
Le orecchie del gatto ruotano di 180° e si inclinano verso la fonte del suono.
I gatti percepiscono gli ultrasuoni e hanno una capacità uditiva superiore al cane di 1,5 volte, 4,5 volte di più dell’uomo.

lunedì 20 agosto 2012

Passeggiare con il cane

E' indiscutibile la gioia della maggioranza dei proprietari quando passeggiano con il loro cane; ma per alcuni uscire con il cane può essere problematico e questo può essere uno spunto di riflessione per capire chi sia il nostro cane e quanto noi lo conosciamo.
Il cane è un amico speciale che vive sempre più a stretto contatto con l'uomo, ma ogni cane, come ogni uomo, ha delle caratteristiche individuali che lo differenziano dagli altri.

Queste differenze possono riguardare le caratteristiche di razza, taglia, sesso o temperamento, così avremo cani che stanno bene con tutti ed altri no; cani nati per stare in compagnia dell'uomo e cani che non ne tollerano la presenza perché tutti presi dai loro compiti vocazionali come: fare la guardia alla propria casa, proteggere il branco ( es. i cani da pastore) cacciare o altro.
L'uomo ha stimolato le diverse vocazioni animali attraverso anni di studi e selezioni, ma un cane, nonostante il progetto che gli sta a monte, è sempre unico, con comportamenti che nessuno può dare per scontati.

I proprietari possono favorire, senza volere, problemi di relazione: ad esempio tenendo un cucciolo solo in casa senza mai fargli conoscere altri cani; prendendo in braccio il cane ogni volta che ne incontrano uno sconosciuto; adottando un animale da un allevamento dove il rapporto favorito era solo tra cani e non tra cani e persone.
La socializzazione intraspecifica e interspecifica va  favorita fin dai primi mesi di vita, in particolare tra la quarta e la dodicesima settimana (periodo durante il quale l'apprendimento è facilitato dalla plasticità sinaptica) per cui il cucciolo impara prima e memorizza per tanto tempo lo stimolo che ha conosciuto.

Se il nostro è un cane che è sempre uscito di casa e ha sempre incontrato altri animali e persone, non avremo tanti problemi ad uscire per strada con lui, anzi ogni incontro può essere motivo di gioia; se invece il nostro cane, per motivi diversi, non ha fatto tali esperienze, la passeggiata può essere molto difficoltosa per il conduttore soprattutto se il cane è di grossa taglia quindi più faticoso da gestire.

A questo punto sta a noi verificare quanto sappiamo del nostro cane, per evitare episodi di aggressività spiacevoli per tutti; quindi viene sollecitato l'uso del guinzaglio e, nelle zone affollate, anche quello della museruola che, come tutto ciò che si insegna al cane, va fatta conoscere fin da cuccioli in modo da poterla mettere senza difficoltà.

martedì 17 luglio 2012

gatti al lavoro





L'ambiente che facilita l'introduzione del gatto


La situazione ideale è quella di  abituare il gatto un pò alla volta a tollerare quello appena arrivato. Può essere necessario un tempo variabile da poche settimane ad alcuni mesi, l'importante è che al nostro gatto non venga a mancare mai nulla di ciò che ha sempre avuto, le nostre abitudini nei suoi confronti non devono essere modificate così pure le nostre attenzioni. Ci sono gatti pacifici per natura che rimangono indifferenti ai cambiamenti oppure che hanno imparato nel tempo ad avere sempre ospiti in casa, sono questi gatti bravissimi spesso di proprietà di persone che amano raccogliere animali abbandonati e che hanno visto di tutto.
Anche l'ambiente dove vivono i gatti può rendere più facile l'introduzione di un nuovo micio, certamente lo spazio farà la differenza, abitare in una casa con accesso all'esterno è la situazione migliore per il gatto che  organizzerà in maniera libera i tempi dentro e fuori. Vivere invece sempre tra le "quattro mura"porta il gatto a difficoltà superiori di gestione ambientale poichè necessita di fare cose che spesso sono molto ridotte come andare a caccia, giocare e osservare. Si consiglia perciò i proprietari di rendere la casa il più possibile consona alle esigenze del proprio gatto facendo  arricchimento ambientale.
I gatti amano sfruttare la tridimensionalità dello spazio cioè utilizzano molto le altezze,meglio mettere più punti di alimentazione, favorire i luoghi di isolamento, permettere al gatto di avere punti adatti per le graffiature e fornire dei gichi stimolanti l'attività fisica e mentale.

Si tratta cioè di ricreare in casa situazioni che ricalcano il modello esterno dove il gatto può esibirsi liberamente andando su finestre e mensole per poter vedere cosa succede fuori (aperture visive verso l’ambiente esterno), si darà anche la possibilità al gatto di isolarsi dove più desidera e dove si sente più sicuro, spesso si tratta di zone alte della casa che lui stesso preferisce. Si permetterà al gatto di andare in balcone se presente, dove la vegetazione di piante e vasi e mensole favoriranno una immersione nella natura molto gradita! Se esiste il timore che dal balcone il gatto possa fuggire e quindi rischiare di finire in strada si consiglia di chiudere con una rete tutta la parte libera. L'arricchimento ambientale favorisce il benessere dell'animale.

sabato 14 luglio 2012

Quando adottare


Esistono dei presupposti di base che favoriscono l'inserimento del nuovo arrivato. E' più difficile far coabitare un gatto che vive da anni solo in casa con un micio nuovo perchè potrebbe essere stato abituato solo a vedere delle persone e non degli altri gatti fin da piccolissimo.
Il momento migliore per adottare un gattino è quello dell'età di otto settimane circa e questi due mesi di solito vengono vissuti insieme alla mamma ed ai fratelli. Se però per motivi diversi viene adottato dall'uomo in età precocissima con relativo allattamento " a mano", questo gattino sarà ben socializzato all'uomo e non ad altri gatti. Analogo discorso può essere il contrario cioè di un gatto che ha vissuto sempre solo con altri gatti ma mai con l'uomo e sarà perciò inavvicinabile.
Lo sviluppo comportamentale è fondamentale negli animali perchè da esso si evidenzia un futuro comportamento. L'deale è quindi lasciare il gattino fino ai due mesi con la madre, dare la possibilità di frequentare gatti adulti e anche di frequentare le persone.
Ci sono gatti che se non vengono accettati subito dal gatto già presente in casa poi crescendo diventano a loro volta aggressivi nei confronti dello stesso manifestando ad ogni incontro ostilità se entrano in competizione con le risorse quali cibo, spazio e attenzioni dei proprietari. In questi casi si entra nell'ambito specifico della medicina comportamentale che richiede un'accurata indagine e relativa visita comportamentale per capire se esite un conflitto legato ad uno stato ansioso e se esistono di conseguenza delle patologie di partenza dei rispettivi soggetti.

venerdì 13 luglio 2012

Gatti e gatti


Se un gatto adulto vive da anni in un determinato luogo avrà una giornata perfettamente organizzata, lui saprà dove andare e che cosa fare sia dentro che fuori dalla casa o appartamento. In una situazione così stabile di solito non ci saranno grosse problematiche ma l'arrivo di un altro gatto straniero può diventare fonte di preoccupazione o di stress per lui.
Quando arriva un micetto il mondo si scombussola del tutto!! La prima reazione è il soffiare allontanandosi in retromarcia, se impossibilitato alla via di fuga il gatto può anche passare ad attaccare con qualche schiaffo. Alcuni gatti decidono pure di cambiare zona per cui se si vive in appartamento spesso avviene una suddivisione della casa, solo alcuni locali saranno frequentati dal " vecchio gatto "e altri da quello " nuovo". Se invece il gatto ha la possibilità di uscire potrebbe preferire stare sempre fuori o addirittura decidere di traslocare dal vicino.
Che cosa fare? Non esiste una ricetta precisa, sarebbe opportuno fare una introduzione graduale del nuovo gattino che se ne starà in una stanza all'inizio, poi magari si farà affacciare alla porta per vedere che cosa c'è ma sopratutto chi c'è! I due gatti si possono all'inizio vedere attraverso una porta a vetri oppure attraverso una rete tipo zanzariera. Naturalmente tutti soffieranno, il piccolo a volte correrà tranquillo verso l'adulto che regolarmente lo respingerà. Un consiglio utile può essere quello di invertire le due zone abitate dai gatti se vivono solo in casa, cioè se il primo gatto sta in salotto e l'altro in cucina, dopo alcuni giorni si fa il contrario, così ogni gatto sarà costretto a restare nell'ambiente dell'altro fino a riconoscere l'odore di quel posto come suo e quindi ad accettare anche l'odore del gatto estraneo che un po' alla volta non lo sarà più.( continua)

giovedì 12 luglio 2012

Introdurre in famiglia un nuovo micio quando già è presente un altro gatto.


Si dice che il dispetto più grande che si può fare ad un gatto sia quello di portare in casa un nuovo micio! Ebbene alcuni consigli possono aiutare la famiglia e anche i nostri amici gatti.
Il periodo che precede l'adozione viene vissuto di solito dal gattino con la mamma gatta ed i suoi fratellini. In questo fase la madre ha un grandissimo compito da svolgere oltre all'allattamento e allo svezzamento, deve cioè insegnare ai suoi piccoli come diventare dei bravi gatti, come procurarsi il cibo andando a caccia, come esplorare, come giocare ecc...
Il legame che unisce la mamma ai piccoli si chiama legame di attaccamento ma dopo lo svezzamento avviene il distacco dalla mamma e i gattini trasferiscono questo legame di attaccamento all' ambiente dove vivono. Portare un gatto in famiglia ( parlo di un gattino già socializzato alle persone) comporta quindi un cambiamento ambientale notevole, occorrono alcuni mesi perche il micio cominci a conoscere il nuovo territorio e sarebbe opportuno farlo gradualmente mettendolo il primo giorno in una stanza e man mano che il gatto famigliarizza con le cose e lo spazio, aprire la porta e iniziare una seconda stanza e così via. La conoscenza della casa è accompagnata dalla marcatura ambientale e dalla suddivisione delle varie zone di azione del gatto che saranno le aree di gioco, le zone dove ci si alimenta, le zone di eliminazione e le aree per la caccia. Questa  introduzione diventa quindi indispensabile per capire come un nuovo gatto può fare per inserirsi in famiglia se è già presente un altro gatto adulto. (fine prima parte)

martedì 3 luglio 2012

La vista nel cane e nel gatto


Ogni essere vivente per potersi muovere nel mondo ha bisogno di ricevere delle informazioni sulle caratteristiche dell’ambiente che lo circonda.Gli organi sensoriali si sono sviluppati proprio per dare all’organismo la capacità di orientarsi. Attraverso gli organi di senso gli organismi viventi possono orientarsi, vigilare, effettuare la predazione e il ritrovamento del cibo, individuare un luogo dove costruire la tana, comunicare e interagire con i conspecifici.
L'organo di senso più sviluppato nel cane è l'olfatto mentre per  l'uomo è la vista: l'uomo "vede" il mondo mentre i cani e i gatti " annusano " il mondo.
I cani sono dotati di una buona vista, un tempo si pensava che i cani potessero vedere  solo in bianco e nero, in realtà essi vedono anche i colori. Nella retina dei cani ci sono numerosi  bastoncelli che favoriscono la visione in bianco e nero e pochi coni per i colori. Essendo animali predatori vedono meglio all’alba e al crepuscolo con numerosi vantaggi nei confronti dell’uomo nelle condizioni di scarsa luminosità. 
Nel gatto la vista si è specializzata nel fornire la massima efficienza in condizioni di luce scarsa. Il gatto è un predatore notturno quindi è più agevolato nella caccia (alba e tramonto).
La visione binoculare consente una migliore localizzazione della preda.
L’efficienza visiva è il doppio di quella del cane, sembra che sia il cane che il gatto non riescano a mettere a fuoco una immagine se è troppo vicina (<25 cm).

I CANI  E  I  GATTI  NON PERCEPISCONO TUTTI I COLORI CHE VEDONO GLI UOMINI.

Lo spettro visivo dei colori  del CANE è diviso in due tonalità : una va dal violetto al blu- violetto e può distinguere il blu, l’azzurro il viola , l’altra va dal verde giallo e rosso per cui viene vista come gialla.



Il GATTO  non distingue bene la banda dei gialli (giallo-arancio-rosso) che vengono visti come giallo. Vede invece il verde al contrario del cane,vede inoltre l’azzurro, il blu, e il viola.

sabato 16 giugno 2012

comunicare con il cane


      1. Il  cane fin da piccolo riesce a capire molto bene ciò che il proprietario dice attraverso la comunicazione diretta di suoni o parole ben precise oppure attraverso la comunicazione del corpo. Naturalmente  il proprietario deve conoscere come comunicano in natura i cani attraverso l'uso dei sensi ( udito, olfatto, vista  gusto e tatto) Il messaggio deve essere  ben preciso  e ci meraviglierà poi come il cane diventi bravissimo a conoscere il nostro linguaggio!!! Sono tante le parole che riesce a memorizzare , è infatti  molto più bravo di noi .
        Se usiamo un tono di voce dolce  per lui significa ricompensa, se il tono è neutro questo evidenzia una indicazione es: vieni! seduto! Se è un tono autoritario significa punizione.
        La posizione del nostro corpo dà delle informazioni al cane, se ci abbassiamo con un sorriso e tono dolce il cucciolo percepisce che il proprietario è ben disposto nei suoi confronti. 
        La nostra  posizione alta, in piedi con il busto in avanti, le mani sui fianchi, lo sguardo alla coda e un tono autoritario indica  al cane che il proprietario è arrabbiato. Lo sguardo diretto negli occhi del cane indica un comportamento di aggressione.
.

Anche Il guinzaglio può comunicare un messaggio. Deve essere lungo 1,5 m circa così il cane è più vicino al proprietario e meglio controllabile, libero ma nello stesso tempo recuperabile, meglio che non sia  un guinzaglio allungabile perché essendo sempre in tensione non dà nessuna informazione.
Lo strattone è per il cane una punizione, accorciare il guinzaglio e attorcigliarlo al polso comunica timore e indecisione.
Il cane in passeggiata non deve trascinare il proprietario. Egli darà un leggero strattone e poi cambierà direzione oppure dovrà fermarsi se tira, questo permette al cane di ritornare indietro e osservare cosa gli dice il suo padrone. Ogni volta che  ritorna e ascolta gli arriverà un premio che può essere all'inizio un bocconcino e poi con il tempo un semplice " bravo" o una carezza. Se fin da cucciolo la passeggiata segue queste piccole regole si instaurerà presto una relazione speciale tra noi e il nostro cane che oltre ad esplorare l'ambiente esterno potrà anche sentire quanto sia bello collaborare e fare insieme delle cose divertenti.

giovedì 17 maggio 2012

Nubetta

Una gattina speciale che aveva conquistato l'amicizia di Irene e della sua famiglia , la ricordiamo con tanto affetto.

giovedì 10 maggio 2012

Impregnazione

L'impregnazione è un processo che consente al cucciolo la corretta identificazione del proprio simile in età adulta. Il cucciolo riceve delle informazioni dal mondo esterno insieme alle sue caratteristiche e predisposizioni genetiche in particolare durante il periodo sensibile che va dalla terza alla settima, ottava settimana di vita. A queste informazioni se ne aggiungono poi delle altre che il nuovo proprietario dovrà indicare al nuovo arrivato al momento dell'adozione che avviene sui due mesi circa.
IMPREGNAZIONE INTRASPECIFICA
Quando il cane riconosce un altro cane come conspecifico indipendentemente dalla razza, dimensione, mantello.
IMPREGNAZIONE ETEROSPECIFICA
Quando un cane socializza con alcune categorie di specie con caratteristiche specifiche( uomini bianchi piuttosto che neri, adulti rispetto ai bambini, persone vestite normalmente rispetto a  quelle in divisa ecc..)
Tipizzazione famigliare: il cane riconosce il gatto di casa mentre ha atteggiamento predatorio con i gatti di altri.
NESSUNA IMPREGNAZIONE:
Animale desocializzato, aggressivo, predatorio, a volte non accetta l’accoppiamento.

mercoledì 25 aprile 2012

I sentimenti e le emozioni


SI PENSA CHE ANCHE GLI ANIMALI ABBIANO DELLE EMOZIONI CHE ESPRIMONO IN MOMENTI DIVERSI.
E’ UN TEMA DIFFICILE DA DIMOSTRARE; .STUDI COMPIUTI DA ETOLOGI HANNO RACCOLTO  UNA SERIE DI INFORMAZIONI SULLE INTELLIGENZE ANIMALI.

GLI ANIMALI HANNO SENTIMENTI PROFONDI CHE SI SONO MODIFICATI NEL TEMPO, EVOLUTI ED ADATTATI IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE IN CUI VIVIVONO.
EMPATIA: SI PREOCCUPANO L’UNO PER L’ALTRO E ANCHE PER NOI 
.
POSSIAMO CHIEDERE AD UN ANIMALE CHE COSA STA PROVANDO OSSERVANDO LA TESTA, LE ORECCHIE ,IL CORPO E  LA CODA.

IL SUO COMPORTAMENTO E’ UN INDICATORE AFFIDABILE DEI SENTIMENTI

GLI ANIMALI PERCEPISCONO IL DOLORE MA ANCHE IL PIACERE, HANNO DELLE PREFERENZE,AMANO E ODIANO DETERMINATE COSE. 

IL SENTIRE E’ IMPORTANTE PER LA LORO SOPRAVVIVENZA.
LE EMOZIONI RAPPRESENTANO LA " COLLA" PER TENERE UNITO IL BRANCO.





giovedì 19 aprile 2012

la corretta socializzazione


Il cucciolo grazie all’esplorazione del nuovo ambiente memorizza quelli che sono gli oggetti, i suoni e gli odori che andranno a costituire la sua “banca dati” .
Tutte le esperienze effettuate fino al terzo-quarto mese di vita(come ad esempio il contatto con gli esseri umani, altri cani, gatti, altre specie animali, il rumore di automobili, televisore, lavatrice ecc...) vengono “classificate “ come conosciute nella memoria del cucciolo.
Per favorire una corretta socializzazione è opportuno condurre il cucciolo fin da subito dopo l’adozione, in passeggiata con gli esseri umani e incoraggiato ad avvicinarsi ad altri cani in libertà . Naturalmente bisogna fare attenzione ai cani pericolosi e poco socializzati per evitare pericoli!

mercoledì 11 aprile 2012

Cosa insegnare al cucciolo?




Il nostro cucciolo deve imparare molte cose:

  • IMPARARE AD ESSERE ATTIVO SENZA ECCESSO (autocontrolli)
  • ACQUISIRE IL MORSO INIBITO E LE POSTURE DI SOTTOMISSIONE
  • IMPARARE A NON ESSERE AGGRESSIVO
  • A NON ABBAIARE TROPPO
  • A NON ESSERE PAUROSO
  • ABITUARSI ALLA NUOVA CASA E ALLE PERSONE
  • IMPARARE LE REGOLE
  • IMPARARE AD ESSERE UBBIDIENTE
  • IMPARARE A RESTARE SOLO
  • IMPARARE A SOCIALIZZARE
L’apprendimento dei cuccioli avviene tramite l’uso dei premi (carezze, voce dolce, cibo)
ignorando quelli che sono i comportamenti sgraditi al proprietario

martedì 10 aprile 2012

L'adozione responsabile



Il periodo migliore per l'adozione è tra l’8° e la 9° settimana di vita.
Per raggiungere un corretto sviluppo comportamentale il piccolo deve restare con la mamma fino al momento dell’adozione perché essa ha un ruolo fondamentale nell’educazione.





Spesso chi adotta un cucciolo lo fa per diversi motivi:
1) Curiosità
2) Bisogno di compagnia
3) Compagno di gioco
4) mode
L’ADOZIONE DI UN CANE O DI UN GATTO DEVE ESSERE UN ATTO BEN PONDERATO E TUTTI IN FAMIGLIA DEVONO AVERE DATO IL LORO CONSENSO.
Il nostro cucciolo resterà con noi per tanto tempo(la durata della sua vita varia da 12 a 20 anni).
Avrà bisogno di uno spazio adeguato.
Il cucciolo deve essere educato e gestito nelle sue necessità.
Il proprietario deve considerare i costi da sostenere: alimentazione, guinzaglio, cuccia o brandina, collare, trasportino, giochi, visite mediche.

giovedì 22 marzo 2012

Il luogo del riposo


Le prime notti sono le più difficili perchè spesso il cucciolo piange o abbaia, per renderlo più tranquillo si può permettere di farlo dormire nella stanza dei proprietari . Si sveglierà di meno e farà meno sporco.

E’ sconsigliato da adulto poiché ciò favorisce lo status gerarchico. Il cane deve avere delle regole precise cioè dormire in un luogo ben stabilito dal suo padrone.

Il cucciolo va posizionato in punti tranquilli come un angolo della cucina o del soggiorno e non all’ingresso, nel pianerottolo delle scale o nel corridoio.



venerdì 16 marzo 2012

I cuccioli


L’età migliore per l’adozione non deve essere inferiore ai sessanta giorni.

I cuccioli devono imparare a chiedere di uscire nell’ambiente esterno, per incoraggiarli bisogna accompagnarli spesso fuori in passeggiata subito dopo ogni pasto, ogni sonnellino e gioco prolungato. Il cucciolo emette dei segnali come annusare per terra , girare su se stesso o piangere, per favorire l’apprendimento il proprietario dovrà accompagnare e ricompensare con un premio (bocconcino) ogni evacuazione eseguita a dovere !!

NON PUNIRE DOPO, NON USARE I GIORNALI, NON METTERE IL NASO DENTRO, NON SCULACCIARE, NON METTERE IL PANNOLONE.

Per pulire usare acqua e bicarbonato , NON USARE CANDEGGINA O AMMONIACA.

mercoledì 15 febbraio 2012