sabato 23 marzo 2013

L'intesa tra il cane e il proprietario

L'interazione con il cane inizia dal primo momento in cui il cucciolo entra nella nostra casa. Il proprietario per far sì che tutto proceda per il meglio deve partire da una corretta conoscenza della comunicazione con lui.
Mentre l'uomo tende ad esprimere l'affetto attraverso gesti come il toccare e abbracciare, per il cane il contatto fisico non è così comune.
In natura il cucciolo non viene quasi mai sollevato da terra se non dalla mamma quando decide di spostarlo con la bocca per portalo in un luogo più sicuro oppure se sfortunatamente dovesse essere catturato in corso di predazione.
Ma il cane è un animale sociale e ben sa adattarsi alle situazioni pur di ottenere benefici. Se essere preso in braccio significa prendere coccole, il cucciolo riuscirà a superare il disagio dell'essere sollevato e appezzerà con l'abitudine lo stare a contatto con il proprietario e ricevere anche qualche premio.
Noi comunichiamo spesso utilizzando segnali verbali, emissioni sonore come fischi, battito delle mani o sulla gamba, strumenti come fischietti, il campanello di casa, il rumore dell'auto, il clicker, oppure segnali di mimica, il movimento del corpo o degli arti.
Se il cane ci vede assumere le posture del gioco significa che lo invitiamo a giocare, se prendiamo il guinzaglio significa uscire per la passeggiata, per i cani che lavorano, come quelli per non vedenti mettere il maniglione pettorina  indicherà come fare correttamente un percorso.
Anche il cane ci invia dei segnali come quando assume certe posture, quando ha le reazioni di deferenza, emette dei segnali vocali,  utilizza i feromoni,  i segnali olfattivi, la mimica, la cinetica, lo starci vicino, le emissioni di gas, l'orripilazione (che non è sempre una minaccia può anche esprimere in quel momento un emozione forte ), e altri.
Il proprietario interagisce con il proprio animale attraverso ambiti comunicativi distinti quali:
il rapporto quotidiano ( cioè tutte quelle cose che si fanno durante il giorno );
L'ambito educativo (cioè tutti quei momenti in cui si insegna al cane ad essere educato);
L'ambito didattico (quando il cane apprende i comportamenti suggeriti);
L'ambito addestrativo (cioè quando vengono usate vere tecniche addestrative, come usare il guinzaglio, riporto, seduto, a terra ecc.).
E' importante infine non confondere il momento addestrativo con il comportamento quotidiano. Ad esempio  mettere il cane in posizione di seduto per un tempo breve  è una performance (si tratta di una attività circoscritta in un tempo breve). Se invece aspettiamo che lui si sieda da solo restando tranquillo e fermo, il premio ottenuto lo porterà a capire che in quella situazione ci si comporta così e la rifarà in futuro .

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